Paradosso = ciò che mina la limitazione dell’ortodosso.
Verità = l’invenzione di un bugiardo.
Conoscenza = nasce quando si ignora l’ignoranza.
Apprendimento = apprendere ad apprendere.
Scienza = l’arte di fare distinzioni.
Osservatore = colui che crea un universo, che fa una distinzione.
Oggettività = credere che le proprietà dell’osservatore non entrino nelle descrizioni delle sue osservazioni.
Costruttivismo = quando la nozione di “scoperta” è sostituita da quella di “invenzione”.
Realtà = una stampella comoda, ma superflua, che nasce attraverso il dialogo quando la forma apparente (denotativa) del linguaggio è scambiata per la sua funzione (connotativa).
Dialogo = vedersi attraverso gli occhi di un altro.
Etica = “Come” parlare; non si può parlare dell’etica senza fare del moralismo.
Heinz con Foerster.
Vi sono cose che nella mia testa non tramontano mai continuano a girare come pietre miliari, come punti attrattori, parole chiave, ma nel linguaggio c’è connotazione, la costruzione del mondo dove ci troviamo a vivere!
Due riti affiancati nella fotografia di Ennio Martignago, la chiesa ed il rito nella fede e nello spirito, l’industria e la fede nella scienza, il progresso, almeno l’idea che ne deriva. Difficile muoversi da entrambe le imbalsamature, dove sta la vita, il vivere, dove i confini, le parole di Heinz von Foerster consolano la mia ragione e mi fanno vivere il senso di quell’intelligenza che suppongo mi sia stata data per esser libero.