La nostra idea di mente spesso non è precisa, una mente è un sistema complesso, qui ho provato a riportare il lavoro che in “Mente e Natura” Gregory Bateson fece, individuando sei criteri coi quali un sistema vivente può essere qualificato come una mente.
1) Innanzi tutto, il sistema mente, agisce su differenze, lavora sulla comparazione ed il confronto attraverso il suo apparato percettivo, utilizzando un processo cognitivo, l’intelligenza ipotetico deduttiva, attivando e mantenendo, al contempo, il nostro sistema di coscienza, di consapevolezza. Percepire attraverso la differenza è un modo particolare di percepire, il nostro sistema percettivo è fatto in questo modo, coglie le differenze.
2) In secondo luogo un sistema mente è formato da parti collegate da canali attraverso i quali vengono trasmesse le differenze, tutto il corpo ed il cervello costituiscono, assieme, un’unità che vive in altre unità superiori, ogni differenza vissuta attraverso il corpo è condivisa dal cervello e viceversa. Corpo e cervello son un tutt’uno indivisibile, la distinzione arbitraria la si è fatta nell’idea di semplificare e capirne il funzionamento, in verità il risultato ottenuto è stato un disastro, trattando il cervello ad un livello logico superiore rispetto al corpo si son generati molti paradossi. Corpo e cervello assieme costituiscono una mente indistinguibile, anche se è difficile pensare a qualcosa prescindendo dall’idea della sua iniziale conoscenza, leggendo Ia Laws of form di George Spencer Brown, ci si imbatte nella frase: “La nostra comprensione del|’universo non proviene dallo scoprire la sua apparenza presente, ma dal ricordarci come abbiamo fatto per produrlo”. La comprensione della nostra “natura” passa attraverso una storia che non cancelliamo facilmente.
3) In terzo luogo, il sistema dispone di un’energia collaterale. Ora il nostro cervello è servito dal nostro corpo, non é possibile vivere di solo cervello se il corpo non lo nutre il cervello da solo non è autonomo. Naturalmente puoi portare un bicchiere d’acqua ad una persona impossibilitata a muoversi, ma non puoi farla bere, l’occasione del bere è fondamentale ma solo se la parte interessata ne sente la necessità berrà, ora però il cervello computa i pensieri, per poter computare il pensiero che vuole o non vuole una data cosa deve essere comunque alimentato. Il nostro corpo è fonte immanente di energia per il nostro cervello, senza la quale il cervello si fermerebbe, il cervello è alimentato al di la del deciderlo, è conseguenza dell’esistere essere alimentati alla vita, tutta la vita è immanente ad una fonte energetica collaterale, nulla è trascendente. Però un cervello può decidere come e se il corpo si alimenti, in tal modo il cervello è gerarchicamente ad un livello logico superiore rispetto al corpo, ma allo stesso tempo è un tutt’uno col corpo.
4) Nel quarto criterio il processo mentale «dipende da catene di determinazione circolari e più complesse» (Mente e Natura G. Bateson).
Queste catene fanno sì che il sistema sia auotocorrettivo nella direzione dell’equilibrio o dell’instabilità. Per lo più un sistema cerca l’omeostasi, evita i cambiamenti che potrebbero portare complicazioni e dispersioni, incoraggia l’economia, minimo sforzo massimo rendimento in modo da ottimizzare ed ingegnerizzare ogni azione, rifugge il dolore che potrebbe danneggiarlo, più che cercare il piacere e lo star bene. Per tutto il resto vige il principio stocastico, di determinazione per prova ed errore.
5) Il quinto criterio è che gli effetti della differenza devono essere considerate come trasformate (versioni codificate) della differenza che li ha preceduti. Questa è una conseguenza del fatto che la mappa non è il territorio, pertanto nella mente non si avrà mai un territorio, la cosa in sé, ma solo mappe di mappe. Il costruttivismo basa i suoi principi su questo fatto, ogni essere vivente non può prescindere da come è fatto per dire come è fatto, non può prescindere dalle sue mappe, noi conosciamo solo le nostre mappe, noi agiamo sulla base delle mappe che ci siamo costruiti, l’esperienza è la causa il mondo, la nostra mappa, ne è la conseguenza.
6) Infine, il sesto criterio è che la descrizione e la classificazione di questi processi di trasformazione, differenze di differenze, rivelano una gerarchia di tipi logici immanenti ai fenomeni, ad essi strettamente legati. Bateson si basa qui sulla teoria di A.N. Whitehead e B. Russell esposta nei Principia Matematica. La mente deve operare sulla base di livelli diversi, quando la discriminazione tra i livelli di comunicazione è distorta o confusa ne derivano patologie, come per il doppio vincolo, o doppio legame (double bind).
Quando due parti differenti, nella mente di una persona, lavorano per portare la decisione in direzioni opposte, l’individuo manifesta incoerenza che protratta nel tempo si può trasformare in blocco, incapacità a decidere, inerzia, demotivazione, abbandono.
« I refuse to belong to any club that would have me as a member. » Groucho Marx.
« Non vorrei mai far parte di un club che mi accetti fra i suoi membri. » Il paradosso di Groucho Marx ci fa comprendere il limite di operare a due livelli logici differenti, non regge, è un non senso, un non sequitur, una cosa che non ha continuità. Se vi dico che dovete ignorare quello che ho appena scritto, non è possibile farlo, il senso ed il significato organizzano la nostra vita, violare i livelli logici fa ridere, crea confusione, la vita è un continuo saltare tra i diversi livelli logici della vita. Non è possibile ignorare i livelli logici, ogni spazio pretende la sua logica, il suo senso, ma noi possiamo pensare, usiamo il mondo delle idee, le idee sono particolari, hanno la forza di elevarci al cielo o sprofondarci sotto terra, dobbiamo rispettare l’ordine del senso e del consenso, dobbiamo seguire le mappe del nostro mondo e renderci conto dei limiti e delle possibilità delle nostre mappe e della logica che le governa.