Innanzi all’articolo che mi son promesso di scrivere, con l’intento di dare la mia testimonianza a ciò che amo e di cui mi occupo, l’ipnosi, due parole a chi mi conosce direttamente, che lavora con me nella mia scuola, che porta a me la sua esperienza e viene a conoscere la mia, dandomi la straordinaria occasione di insegnare ed apprendere, insegnare ancora ed apprendere ancora. È tanto che rincorro le mie idee ed il desiderio di portare il mio saluto oltre ai soliti auguri, ma poi non riesco ad alzare il tono e mi sento imbottigliato, voglio però salutarvi in modo semplice con l’augurio che il nuovo anno passa essere per voi tutti un anno all’insegna del vostro inconscio, della vostra creatività.
Dal mio canto l’augurio per la mia scuola è che possa continuare a portare il suoi contenuti attraverso il lavoro dei miei più stretti collaboratori, nonché amici stretti, che voi conoscete bene, e che intendo ringraziare direttamente per il loro contributo ed il loro lavoro ed impegno, Antonello Musso, Luca Chisotti, Ennio Martignago, Costanza Battistini, per la sede di Torino, nonché altri collaboratori diretti ed indiretti delle sedi distaccate dell’AERF di Cesena con Costanza Battistini, di Roma con Attilio Scarponi ed Adriano Bilardi, di Cagliari con Sergio Murgia e Cristian Livolsi nel tentativo di portare in modo stabile un corso della nostra scuola anche in Sardegna.
Un augurio dunque che possa la buona relazione col vostro inconscio, o spirito guida, darvi le più grandi soddisfazioni, un abbraccio a tutti Marco Chisotti.
L’ipnosi regina dell’estetica e dell’adattamento.
“L’esperienza più bella
che possiamo avere è il senso del mistero.
È l’emozione fondamentale che accompagna la nascita
dell’arte autentica e della vera scienza.”
Albert Einstein
Da questa frase di Einstein a voi, credo pensiate la stessa cosa che penso io, il mistero e l’emozione dell’ipnosi, è per me l’innesto per qualunque forma di psicoterapia, Counselling, e relazioni d’aiuto, arte autentica nell’esprimerla e nel viverla, vera scienza per ciò che oggi si conosce della mente attraverso le neuro scienze.
Concluderò questo 2010 con alcune riflessioni, son sempre più convinto che non esistano verità, la vita va affrontata passo per passo, cercando di adattarsi e cambiarsi poco alla volta, la verità è la propria concreta realtà, anch’essa molto personale, ciò che dobbiamo affrontare son le nostre convinzioni, le nostre credenze, queste son le uniche verità.
Quando mi accorgo di scelte fatte da persone magari in modo leggero, o superficiale, allora dietro vedo il limite dell’adattamento, la rinuncia, fino anche alla sofferenza, se non si è in grado di confrontare le nostre realtà.
Ora, al contrario, avrei tante storie di persone che in modo curioso ed interessato mi hanno insegnato ad affrontare la verità quotidiana, cambiando le mie rigidità in nuove scelte, nuove opportunità, queste storie le ascolto e le racconto spesso ai miei corsi. Trovo che chi desidera conoscere l’ipnosi e sia interessato/a a divenire un buon Counsellor o Terapeuta, parta nel condividere le proprie verità con gli altri, facendo uscire la propria parte saggia, il proprio inconscio, e vivendo in questo modo un confronto continuo.
La vita viene addentata sempre con le migliori intenzioni, alla luce di buoni principi e di forti verità, ma presto ci si accorge che non è possibile rimanere legati a queste verità, che c’è bisogno d’altro, ed è ancora la nostra creatività a darci la soluzione, magari con una semplice, quasi magica soluzione.
Il mio tormentone ultimamente l’ho trovato in una frase, che è anche il titolo di uno dei film, a mio giudizio, tra i più riusciti di Woody Allen, è racchiuso il senso di ciò che vi sto dicendo, “Basta. che funzioni!”. Le soluzioni migliori spesso stanno in un adattamento totale, che inizialmente può sembrare limitante, fuori dal consueto, privo di gusto estetico, ma in grado di esprimere ciò che serve in quel momento.
Anche il lavoro sul cambiamento risente del caso e della necessità che ci portiamo avanti nel corso della vita, caso come coincidenza di fattori spaziali e temporali, e necessita per come spesso ci troviamo a reagire per bisogno stretto alle situazioni che incontriamo.
Le soluzioni che impariamo da bambini spesso si fanno avanti in queste circostanze, nei momenti inaspettati o di bisogno, quando dobbiamo dare una risposta immediata, allora emerge una natura istintiva che solo pochi riescono a mediare.
Caso e necessità riescono a smascherare le persone e mostrarle nella loro intima natura, spesso una natura animale, non negativa necessariamente, ma essenziale, priva dei fronzoli culturali e dei retaggi dell’educazione ricevuta.
Ma esistono comportamenti diversi, che un tempo ingenuamente non consideravo, ogni individuo reagisce con le proprie qualità dando risposte molto diverse a seconda del contesto da affrontare.
L’intelligenza è a disposizione per questo, nel momento che si affrontano le difficoltà la nostra intelligenza cerca una soluzione con il minimo sforzo possibile, evitando il danno, e cercando di mantenere l’equilibrio stesso, in questo modo molte volte non si trova la soluzione “migliore”, al contrario solo una soluzione.
Ma voglio tornare a parlare di ipnosi con la ferma convinzione dell’importanza del lavoro con gli stati mentali, l’inconscio e le risorse. Gli stati mentali (ipnosi) sono la chiave di volta di ogni forma di psicoterapia, cambiamento, ristrutturazione, se ne parlerà sempre di più, si chiariranno le chiavi d’accesso ed i principi attivi della terapia, riscontrando alla base il costruttivismo coi suoi concetti, la complessità, l’ecologia, la messa in gioco della propria persona e della relazione nei rapporti terapeutici, e nelle relazioni d’aiuto.
Vi lascio al senso del vostro mistero, come emozione fondamentale, con l’augurio di trovare nell’estetica e nell’arte dell’esperienza ipnotica, l’efficacia delle relazioni d’aiuto, e la loro piena utilità quando rivolte a restituire fiducia, serenità, sicurezza, buon umore, equilibrio, armonia, pace, tranquillità, indipendenza, sia alle persone che si incontrano per professione o per empatia umana.
— Post From My iPad Marco Chisotti
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