«Siamo ciò che conserviamo» Pablo Picasso
Non ho esclamato abbastanza «Io» da poter divenir famoso, ammirato, pensato.
Se non ci si nomina e ci si proclama non si viene osservati ed ammirati.
Cosa conserviamo più di tutto? Con cosa ci riconosciamo, come viviamo la nostra Identità?
Conserviamo le idee sulla vita, le nostre convinzioni, conserviamo l’idea di noi stessi attraverso le nostre convinzioni.
Tutto il resto cambia, la percezione cambia, le forme cambiano, così le apparenze e le sostanze, invecchiamo dal primo istante di vita in un continuo cambiamento biologico che impatta in parte sul mondo psicologico, in parte su ciò che conserviamo di noi stessi.
La nostra identità la conserviamo attraverso la nostra coerenza interna, è la memoria che conserva per noi l’idea della nostra esperienza, e la conseguenza della nostra memoria è la nostra identità che conserviamo e ci raccontiamo.
Dunque conserviamo ciò che ci conserva, l’idea coerente con cui narriamo noi stessi, le nostre gesta, il nostro vivere.
Conserviamo le nostre abitudini, ci conosciamo e conserviamo attraverso gli abiti, le cose che ci circondano, gli oggetti di cui ci circondiamo, e quelli che usiamo.
Ma sopratutto conserviamo le persone che amiamo o abbiamo amato, conserviamo i nostri figli, le persone che ci rappresentano, portiamo con noi ciò che ci rappresenta al meglio.
Conserviamo in modo ordinato, attraverso la logica, le idee ed i pensieri che si son dimostrate durature, e che divengono le nostre convinzioni.
Tutto quanto ci riguardi passa attraverso le convinzioni, che a loro volta ci guidano, ci condizionano, ci fanno essere ed esistere.
Ma allora dove ci sgretoliamo, ci modifichiamo, dove cambiamo?
Tutto ciò che ci riguarda ci appartiene perché lo conserviamo, mentre ciò che cambia sfugge nel mondo creativo dell’immaginario, un mondo che non conserviamo se non per pochi attimi, pochi istanti.
Le esperienze son prima semplici sensazioni che fissiamo attraverso le emozioni che danno corpo alle nostre convinzioni.
Il nuovo, il cambiamento si sviluppano alla luce dell’immaginario, della creatività, per favorire un adattamento, una nuova viabilità.
Convinzioni, logica ed immaginario son il metodo con cui diamo forma al processo della vita, la memoria ci conserva e conserva se stessa, esistiamo attraverso di lei che ci conserva.
Credo sia interessante guardare ciò che conserviamo di più, quanto di noi stessi rimane, li è facile trovar se stessi, è forte il bisogno di mantener attorno a noi ciò che ci conferma nella nostra esistenza.
Alla fine mi sembra sian poche cose quelle che conserviamo ma è forte l’impatto che ne deriva, siamo sostanzialmente ciò che conserviamo nella nostra storia.