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UNA NUOVA PSICOLOGIA DELLA REALTA’

UNA NUOVA PSICOLOGIA DELLA REALTA’

di Marco Chisotti e Paola Sacchettino

Nell’interesse comune di conoscerci e di analizzare gli aspetti psicologici della nostra natura, è fondamentale considerare il metodo attraverso il quale arriviamo a tali conoscenze.

Oggi possiamo dire che il metodo psicologico è fondamentalmente cambiato; non è più fantapsicologia considerare la realtà un prodotto della mente dell’uomo. Anche i sacerdoti della psiche, gli psicologi, sono più propensi a passare dalle conoscenze psicologiche come “fotografie” della realtà, all’idea di conoscenze psicologiche come “rappresentazioni” della realtà, ossia prodotti di una cultura scientifica in un determinato tempo.

L’idea che la mappa non è il territorio abbraccia anche chi si interessa di mente/cervello; primi tra tutti, gli psicologi, sono chiamati in causa a riconsiderare le loro conoscenze non come qualcosa si assoluto, bensì come qualcosa di assolutamente contingente al senso comune condiviso.

La psicoanalisi di Freud è un esempio preciso del trait d’union esistente tra teoria psicologica e cultura scientifica di appartenenza; così oggi è indispensabile considerare la terapia psicologica essere sostanzialmente una proposta di stile di vita o di filosofia di vita.

La vera innovazione per la psicologia consiste nel coraggio che essa ha di mettere in discussione quel principio di realtà/verità con cui si è abituata a portare avanti le proprie argomentazioni.

Il principio descrittivo da cui lo psicologo parte nel considerare la realtà è un principio assolutamente riduttivo; nella terapia il continuo intento di portare il paziente verso un dato stato di realtà non ne potrà garantire un cambiamento.

E’ più corretto considerare un possibile metodo da adottare, contestualizzato nel tempo e nella cultura di riferimento, come una “ricetta” (listato di comandi), seguendo la quale si ottengono determinati risultati.

Lo psicologo diviene più un alchimista, che un farmacista e questo non comporta un passo all’indietro. L’alchimista è consapevole di far rientrare l’alea (l’incertezza) all’interno del suo preparato, ed è capace di rimanere coinvolto ed emozionato dal risultato ottenuto, che non può mai essere lo stesso.

Aiutare una persona è:

1. Conoscerne le risorse e le potenzialità (ambientali di riferimento).

2. Considerare i limiti e le possibilità della sua intelligenza, avendo la consapevolezza di trovarsi dinnanzi ad una persona con almeno due facce: una conoscibile e conosciuta dalla persona stessa (intelligenza razionale) ed una più racchiusa nel mistero, difficile da avvicinare e da rilevarne la presenza (intelligenza emotiva).

3. Sapere che la persona non è mai sola e che nella sua vita è accompagnata sempre da altre persone (affetti, amicizie, legami interpersonali, ecc.).

4. Considerare e conoscere le motivazioni e le intenzioni di cui la persona è consapevole.

5. Conoscere le origini dei presupposti sui quali ha costruito la propria personale filosofia di vita.

6. Prestare attenzione al modello linguistico utilizzato (uso di metafore descrittive, ridondanze, parole chiave, omissioni, ecc.).

La via migliore dell’aiuto alla persona passa attraverso tutti questi punti, aggiungendo il meno possibile a qualcosa che già di per sé permette di costruire la “ricetta” del cambiamento.

La realtà emerge da un processo di disvelamento, da qualcosa che c’era, ma che non si vedeva.

Una nuova psicologia per considerare la realtà, passa attraverso il riconoscimento da parte del soggetto delle proprie risorse, dalla loro riorganizzazione e dalla conseguente creazione di un nuovo mondo di riferimento.

E’ importante tenere presente che non ci sono conoscenze psicologiche oggettive, né formule assolute cui rifarsi. La psicologia necessariamente deve attingere dalla storia e dalla filosofia, dove per storia intendiamo il passato e per filosofia il futuro.

La filosofia di vita è il futuro della vita stessa, perché costituisce le basi metodologiche sulle quali si svilupperà la nostra esistenza. E’ dunque corretto considerare la costruzione del nostro futuro la filosofia che noi potremmo adottare.

La realtà coincide con la consapevolezza che possediamo di ciò che ci circonda; tale consapevolezza ci è data dalla scelta che facciamo di ciò che andiamo a descrivere.

Nell’idea che il futuro è ciò che desideriamo e, dunque, andiamo a scegliere, la realtà è il nostro futuro o meglio il nostro futuro è la nostra realtà.