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C’è spazio per la formazione? Forse la conoscenza …

C’è spazio per la formazione? Forse la conoscenza va guidata? Riflessioni di un formatore di professione.

“E la natura, si dice, ha dato a ciascuno di NOI due orecchie ma una sola lingua, perché siamo tenuti ad ascoltare più che a parlare.”

Plutarco.

E di solito ascolto, ma se mi si chiede di dire la mia non mi sottraggo, anzi ne ho piacere tenendo presente quanto il famoso politico statunitense Bernard Baruch disse:

“La capacità di esprimere un’idea è importante quasi quanto l’idea in sé stessa”.

La conoscenza non si riceve passivamente né attraverso i sensi né mediante insegnamenti, ma viene costruita dal soggetto che conosce. La conoscenza non è una rappresentazione della realtà, ma un insieme di azioni e di pensieri che si sono rivelati validi, viabili, nella passata esperienza.

Ogni brillante invenzione per poter esser stata considerata tale ha dovuto esser commercializzata e dunque distribuita, resa conosciuta, le idee se rimangono nella penna non saranno mai un invenzione brillante.

Il costruttivismo è una teoria su ciò che il pensiero produce, processo di solito chiamato conoscenza.

Insegnare a pensare può consistere in un processo di commercializzazione e distribuzione, ad esempio nel proporre agli studenti situazioni nelle quali le modalità di pensiero che il formatore ritiene utili siano tali da avere successo, portando a riconsiderare forma e processo dell’esperienza, in un continuò riconsiderare il vivere stesso.

L’esperienza è la causa ed il mondo la sua conseguenza.

I pensieri sono costruzioni concettuali ed esperienziali che non possono essere trasferite da una testa a un’altra.

L’antica parola greca kairos indica il tempo opportuno, la buona occasione, il momento propizio, tempo di Dio. L’uomo ha sempre attribuito il meglio ed il peggio dell’umanità, come il ben ed il male a forze metafisiche, io son dell’idea che andrebbero riportate al fisico, alla responsabilità, alla scelta, alla disciplina che è giusto importi per regolare la tua conoscenza e la tua competenza.

Dopo tanti anni che mi dedico alle relazioni d’aiuto, ed in particolare a persone che desiderano aiutare gli altri, son venuto alla conclusione che aiutare le persone ad aver fiducia in se stesse, ad esser indipendenti, a realizzarsi, ad esser appagate, soddisfatte sia un arte, sia frutto di un processo stocastico, dove molto spesso ad operare è un processo casuale.

Data questa condizione la mia considerazione è stata: “ma allora è inutile insegnare la relazione d’aiuto!”

La mia consolazione nel portar avanti un “mestiere” tanto nobile quanto bistrattato, l’insegnamento, l’ho sentita nella semplicità del pensiero di Gregory Bateson:

“La cornice di un quadro dice all’osservatore che nell’interpretare il quadro egli non deve impiegare lo stesso tipo di ragionamento che potrebbe impiegare per interpretare la carta da parati esterna alla cornice.”

Io mi sento ora di far la funzione della cornice, un confine entro il quale far sentire le persone al sicuro ma allo stesso tempo spronarle a superare il confine stesso, le terre di confine esisteranno sempre ma saranno sempre soggette a riconfigurazioni continue alla ricerca di ciò che è meglio per tanti ed un giorno forse per tutti.

Nasciamo, cresciamo, viviamo e moriamo, dell’origine e della fine non ci possiamo occupare direttamente, è OFF LIMIT per il pensiero umano, ma il mio Kairos, il mio tempo opportuno è proprio nell’aiutare le persone a crescere e vivere, facendole agire per conoscere ed aumentando loro le possibilità di scelta.

È opportuno creare confini entro i quali crescere ed oltre i quali provare a vivere, conoscere è costruire, questo processo richiede presenza, scelta e decisione, un insieme di elementi che mi fan pensare che forse la saggezza è una forma di apprendimento e guida, proprio una specifica forma di Ipnosi Costruttivista.

Disegno di Alice Chisotti.