Della certezza non v’è certezza. Marco Chisotti.
Ma solo approssimazione, per approssimazione è difficile convincere, che l’amore sia un sistema di convincimento, o di auto convincimento, un po’ come giocare alle slot machine, dicono che più si inserisce coin e più si è gratificati. Io sento di investire molte monete nell’amore, tempo, pensieri, vita, e ne son gratificato, non si vince ma si gioca, il gioco però è serio quanto il vivere la vita, anzi è un vivere la vita.
Non vi è nessuna certezza in nessun luogo, in nessun momento neppure della morte si ha certezza, per alcuni è semplicemente una trasformazione.
Di trasformazioni se ne fanno tante, non possiamo sottrarci alle trasformazioni, anche solo il tempo ci trasforma, senza far nulla di particolare, l’amore e l’amare ci trasforma, trovo che sia la più bella esperienza di vita che posso raccomandare dopo un vissuto di 55 anni.
Ci stanno tante forme di amore, come passione, dedizione, fede, desiderio, volontà, penso di esser un classico per come vivo l’amore da antico cavaliere, gioco con il mio pensiero ricavando certezze anche se so che non possono esistere, ma ne sento un gran bisogno.
Credo che abbiamo bisogno di certezze perché la nostra percezione è tutta un invenzione che però si nutre di continue certezze, con l’ipnosi alle volte mi diverto a far dubitare delle loro certezze le persone, ma non lo faccio per sadismo naturalmente, lo faccio perché penso realmente che è importante immergersi nelle acque del dubbio.
Anche nell’amore si cercano certezze per colmare il vuoto che sta attorno a noi, mi son accorto tante volte che il solo pensare la persona amata come certa e presente mi faceva stare tranquillo esistenzialmente, ma non per cercare appoggio per me, no solo per dire e far sentire che ci sono alla persona che amo, ci sono e puoi contare su di me, anche se non essendo presente fisicamente la cosa risultava strana.
Ho abbracciato il costruttivismo perché mi ha fatto pensare che potevo essere diverso solo a volerlo, che potevo cambiare liberamente, ancora credo sia possibile, ma trovo così bello rimaner uguale in qualcosa che mi da certezza o in cui cerco continue certezze.
La certezza è l’antidoto allo smarrimento, mi è capitato poche volte di sentirmi smarrito, ma è una sensazione angosciante, come perdere il controllo totalmente, strano ed intenso, non si può dire che sia da sperimentare ma avendo la fortuna di vivere più passa il tempo e più può capitare di smarrirsi, allora serve pensare ad una persona, non ci si sente più angosciati.
La fortuna dei cellulari credo sia da abbinarsi anch’essa al nostro bisogno di certezze che troviamo o lamento cerchiamo in altro oltre di noi, nei gruppi, negli amici negli ideali condivisi. Mi fan ridere le persone che dicono di non aver bisogno degli altri, vai a casa loro e trovi gli altri in ogni dove, tv, radio, pc, tablet, cellulare, siamo circondati da presenze che ci rimandano certezze, eppure le nostre certezze son illusioni, pensieri, alle volte parole, sopratutto idee.
L’amore è un idea, ma la considero una certezza, anche quando si dubita dell’amore dell’altro ci si conforta pensandolo, parlando di lui, o di lei alle persone che si offrono d’ascoltare il nostro grido d’amore.
Alle volte la certezza c’è la confezioniamo da soli, c’è la suoniamo, c’è la cantiamo e ce le danziamo da soli, la certezza allora la troviamo nelle nostre azioni, nelle sensazioni, attraverso il nostro corpo, il nostro movimento.
Vi lascio alle vostre certezze intanto vado a recuperare le mie, non sia mai che la percezione di me, della mia vita, degli altri possa vacillare, penso alla persona che amo anche se della certezza non v’è certezza perché ne ho tanto bisogno e spero che anche lei ne senta un po’ in me di certezza.